Potenziamento del lavoro agile, restrizioni per attività sportive, riduzione del periodo di isolamento e stretta sulla movida. Sono alcune delle principali novità introdotte dal nuovo Dpcm che il governo cercherà di approvare già entro stasera, dopo il confronto tra governo e regioni e una nuova riunione del Cts.
Coronavirus in Italia
La crescita costante dei contagi spinge l'esecutivo ad una nuova stretta ma sembra scongiurata l'ipotesi di un nuovo lockdown, economicamente insostenibile. La curva dei positivi è tornata a salire raggiungendo ieri i 5.546 nuovi casi a fronte di 104.658 tamponi. Sono inoltre attivi piccoli focolai in molte regioni. Sabato si è registrato il maggior numero di positivi in Europa dall'inizio della pandemia di Covid19. In totale nel continente europeo sono stati 7 milioni i contagiati e oggi l'arrivo della seconda ondata sta facendo registrare record in tanti Stati membri dell'Unione. In Francia sono stati superati i 20mila contagi nell'arco di 24 ore. Gli esecutivi di tutta Europa stanno tentando di contenere la curva epidemiologica in modi diversi, anche se va confermandosi la fiducia nelle chiusure localizzate. In Italia il governo si appresta a varare misure restrittive attraverso un nuovo dpcm.
Nuove regole su test e isolamento fiduciario
Il ministro Speranza aveva recentemente avanzato la proposta di ridurre a dieci giorni il periodo di quarantena obbligatoria. La richiesta è stata accolta dal Comitato tecnico scientifico a condizione che venga effettuato il tampone molecolare. In base a quanto stabilito basterà un solo esito negativo del tampone per dichiarare guariti o non infetti rispettivamente coloro che sono risultati positivi al Covid19 o erano entrati in contatto con persone contagiate. Le lunghe attese per le diagnosi hanno portato il governo, coadiuvato dal Comitato, ad introdurre queste nuove misure tra le quali sarà prevista l’estensione della possibilità di effettuare i test anche a pediatri e medici di base.
Possibile stretta su feste e movida
Tra le ipotesi al vaglio dell’esecutivo spicca il divieto di organizzare feste. Il ministro della salute è deciso a vietarle sia in forma privata sia nei locali aperti al pubblico tuttavia persiste la possibilità che ci si fermi ad una semplice raccomandazione, senza dunque imporre un divieto effettivo. Il Cts, convocato per oggi, dovrà discutere anche dell’ordine del giorno riguardante la chiusura di bar, pub e ristoranti. Le ipotesi più accreditate parlano di chiusura obbligatoria entro le 24, divieto di vendita di alcolici all’esterno dopo le 22 e divieto di sosta davanti ai locali dalle 21 alle 6. Da segnalare inoltre nuove misure anche per spettacoli ed eventi pubblici con sensibili differenze nel caso si svolgano all’aperto o al chiuso. Nella prima ipotesi, sempre tenendo conto della capienza dei luoghi oggetto di discussione, sarà imposto un limite massimo di 1.000 persone mentre nel caso in cui l’evento si svolga al chiuso tale limite scende a 200.
In merito alla presunta volontà di ridurre questi limiti numerici interviene il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini:
“Nel dpcm saranno confermati questi limiti con la conferma della possibilità delle regioni di derogare”
Restrizioni sulle attività sportive
Verranno bloccati tutti gli sport di contatto a livello amatoriale. Questa la decisione del governo che pare deciso ad operare serie restrizioni sulle attività sportive che non risentono dell’applicazione de protocolli sanitari. Potranno invece proseguire gli sport in cui operano società che abbiano attivato i protocolli di sicurezza. Per ora non sembrano quindi esserci gli estremi per porre fine ai campionati di calcio, pallacanestro, pallavolo, rugby.
Potenziamento del lavoro agile
Il passaggio al lavoro agile è stato una dei punti chiave nelle prime fasi della pandemia, soprattutto in seguito all’isolamento forzato. Se è vero che la proroga dello stato di emergenza al 31 gennaio 2021 comporta il mantenimento delle norme in vigore non è però da escludere che il governo chieda alle imprese di incrementare di un ulteriore 20% il numero dei dipendenti in smart working. Attualmente il 50% ma si potrebbe dunque arrivare fino al 70% al fine di limitare contatti in ufficio.
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